La storia di Nino Vaccarella
Nino Vaccarella è nato a Palermo il 04/03/1933, fin da piccolo ha maturato una grande passione per l’automobilismo, essendo la Sicilia una regione di grandi tradizioni sportive con la presenza di Vincenzo Florio creatore nel 1906 della gloriosa Targa Florio. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza ed alla morte del padre nel Marzo del 1956 ha diretto insieme alla sorella Ada la scuola paterna l’istituto Alfredo Oriani una media e tecnico commerciale legalmente riconosciuta. Subito dopo la morte del padre ha intrapreso l’attività automobilistica e la prima gara fu la corsa in salita Passo di Rigano – Bellolampo che disputò con la Fiat 1100 del padre, piazzandosi al quinto posto della sua classe.
Nel 1957 ha acquistato una Lancia Aurelia 2500 con la quale ha disputato alcune gare in salita la Monte Erice, la Sorrento – S. Agata e la Messina – Colle S. Rizzo ed il debutto nella pista di Vallelunga.
Nel 1958 continuò sempre con la Lancia e maturare la sua esperienza partecipando alla salita di Avola, ed il debutto sfortunato alla 42^ Targa Florio con il ritiro. Inoltre altre gare come la Montepellegrino, la 10 ore notturna di Messina, il giro delle Calabrie, la Monte Erice, la Sorrento S. Agata ed infine la salita di Bellolampo con il nuovo record della corsa, in queste continue crescite di esperienza e risultati.
Nel 1959 l’importante salto nella categoria sport 2000, con l’acquisto di una Maserati 2000 4 cilindri e le vittorie nella Valdesi – S. Rosolia, la Montepellegrino, il circuito di Pergusa, la Monte Erice, la Sassi – Superga, la Catania Etna per la prima volta con una macchina ufficiale della scuderia centro-sud, la Cooper Maserati, con la realizzazione dei nuovi records assoluti. Era certamente l’anno che lo metteva in evidenza, come uno dei piloti italiani più promettenti e la stampa lo esaltava con un articolo di Mario Casucci dal titolo “L’uomo nuovo viene dal sud”.
Nel 1960 continuava l’attività con la sua Maserati e per la prima volta gli veniva offerta la possibilità di correre in Targa Florio con una macchina ufficiale della scuderia Camoradi, la Maserati 2890 birth-cage, in coppia con Umberto Maglioli, con la quale si metteva in evidenza conquistando nel suo turno di guida il primo posto assoluto, distaccando la Porsche di Bonnier, la Ferrari di Von Trips e la Porsche di Gendebien, ma essendo costretto al ritiro dell’ottavo giro per la rottura del serbatoio della benzina quando aveva un vantaggio di oltre 3 minuti. L’annata si concludeva con altre partecipazioni vittoriose alla Bolzano – Mendola alla Monte Erice ed alla colle S. Rizzo.
Nel 1961 veniva ingaggiato dalla Scuderia Serenissima del Conte Volpi, che disponeva di prestigiose vetture di F1, Sport e Gran Turismo, (Maserati, Ferrari, Porsche), con le quali maturava un’esperienza internazionale nelle più importanti piste del campionato del mondo, Nurburgring, Sebring, Le Mans, Monza, Targa Florio e debuttando in F1 nel Gp. d’Italia a Monza con un a De Tomaso/Alfa con la quale era costretto al ritiro. L’annata si concludeva con un ottimo 3° assoluto nella pista di Montlhery a Parigi con una Ferrari 250 G.T. in coppia con il francese Trintignant e con un altro 3 posto in F1 nel Gp. di Vallelunga con la Cooper-Maserati.
Nel 1962 veniva contattato dalla Scuderia Ferrari, ma avendo già firmato un contratto con la scuderia Serenissima, doveva amaramente rinunciare e così debuttare nel Gp. di Pau con una Lotus piazzandosi al 6° posto. In Targa Florio partecipava con la Porsche in coppia con Bonnier piazzandosi 3° assoluto. Partecipava alla 24 ore di Le Mans con una Ferrari G.T.O. in coppia con Scarlatti ritirandosi, al Gp. di Germania con una Porsche, alla salita europea Ollon – Villars classificandosi 1° di classe e 2° assoluto. Si concludeva l’annata con la partecipazione al Gp. d’Italia con una Lotus al 9° posto ed alla 1000 km. di Parigi con un ritiro.
Nel 1963 veniva ingaggiato dalla Ferrari e la sfortunata annata lo vedeva 2° assoluto con Mairesse alla 12 ore di Sebring, con il primo posto rubato dai cronometristi americani, non accortisi della fermata per tre giri della Ferrari di Surtees – Scarfiotti e con il grave incidente della 1000 km. del Nurburgring dove riportava fortunatamente soltanto una brutta frattura al braccio destro che lo bloccava per il prosieguo della stagione.
Il 1964 era confermato dalla Ferrari ed iniziava con un 2° posto alla 12 ore di Sebring con la Ferrari P2, con la vittoria alla 1000 km. del Nurburgring, alla 24 ore di le Mans, con un 4° posto di classe alla 12 ore di Reims con una Ferrari G.T.O. ed infine una esaltante vittoria alla Coppa Intereuropa a Monza con una Ferrari 250 LM della scuderia Filippinetti.
Il 1965 sempre pilota ufficiale della Ferrari lo vedeva finalmente vincere la Targa Florio con la P2 con Bandini, con il nuovo record della corsa. Altri bei piazzamenti seguivano alla 1000 km. del Nurburgring, alla Montepellegrino, alla monte Erice e debuttava con la Ferrari ufficiale nel Gp. d’Italia ritirandosi quando occupava la sesta posizione.
Nel 1966 non era molto fortunato con una serie di ritiri e si concludeva con una sola vittoria, al rally dei Jolly hotels.
Nel 1967 ancora pilota ufficiale della Ferrari, firmava anche un contratto di collaborazione con la scuderia Brescia Corse che gli metteva a disposizione una fiammante Ford G.T. 40. Conseguiva importanti successi ma alla Targa Florio su Ferrari P4 era costretto al ritiro quando stava dominando gli avversari per un banale incidente, stabilendo il nuovo record sul giro di ben due minuti inferiore al suo record del 1965.
Nel 1968 veniva ingaggiato dall’Alfa Romeo che stava lavorando alla realizzazione di nuove vetture sport le 33 – 2000, ed otteneva degli ottimi piazzamenti, ma alla Targa Florio quando era in testa era costretto al ritiro quando aveva un vantaggio di oltre 13 minuti sulla Porsche vincitrice di Eldford.
Nel 1969 rinnovava il contratto con l’Alfa che intanto lavorava alla realizzazione di un nuovo prototipo. Con le nuove 33 – 3000 non arrivavano grandi successi essendo le macchine poco collaudate ma ugualmente riusciva a fare gare che lo mettevano sempre alla ribalta, 1° assoluto nel Gp. di Pergusa, alla media record di 220 km.
Nel 1970 il ritorno nella squadra Ferrari con la nuova 512 S una macchina con oltre 600 cv che lottava con le Porsche 917. Il debutto era negativo alle 24 ore di Daytona per una uscita di strada del compagno Giunti, ma si rifaceva subito dopo con la vittoria nella 12 ore di Sebring ed altri prestigiosi piazzamenti.
Nel 1971 ritornava all’Alfa che intanto aveva lavorato intensamente alla messa a punto della 33 – 3000, ottenendo ottimi risultati tra i quali la vittoria per la seconda volta alla Targa Florio in coppia con Hezemans.
Nel 1972 confermato dall’Alfa otteneva altri risultati di prestigio come a Buenos Aires, Sebring e alle 24 ore di Le Mans.
Il 1973 era l’anno del ritiro dal mondo delle corse, dopo 17 anni di attività, con tante partecipazioni e successi nelle più importanti gare del campionato del mondo, con la sola eccezione per la Targa Florio, dove partecipava con la Ferrari 312 P in coppia con Arturo Merzario ma con un amaro ritiro. La motivazione principale del ritiro era dovuta alla nascita del figlio Giovanni che aveva avuto un peso determinante sulla cessazione dell’attività.
Comunque nel 1975 per i pressanti inviti dell’ing. Carlo Chiti e dell’avv. Sansone presidente dell’Automobile club di Palermo il pilota palermitano partecipava per l’ultima volta alla Targa Florio con l’Alfa 33TT12 in coppia con Merzario e la rivinceva per la terza volta, appendendo definitivamente il casco al chiodo.
Nei 17 anni di attività Nino Vaccarella ha avuto attribuito importanti attestati e premi, il primo nel 1964, con la conquista del titolo mondiale Sport-prototipi con la Ferrari, nel 1966 la medaglia d’oro al valore atletico del CONI, nel 1968 il premio Ascari – Castellotti – Musso rilasciato dall’Associazione Nazionale Corridori Automobilistici Italiani, ancora nel 1968 il premio Polifemo d’argento, nel 1971 dal Presidente della Repubblica Italiana ha avuto conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Nel 1987 la Stella d’Argento al merito sportivo del CONI. Nel 1991 il premio internazionale “Castello di Pietrarosse”. Nel 2000 il premio ACI-Galatea per le importanti vittorie. Nel 2001 l’Oscar del secolo dal comune di Collesano, il diploma del Comitato Internazionale Olimpico, nel 2002 il premio Fair play dal Panathlon international ed infine nel 2003 il premio “Dedicato a…” ricevuto dal club Ferrari di Maranello.